Ci
trovavamo a casa di FILIPPO, il mio migliore amico e mentre giocavamo con la
sua collezione di modellini… apparve un enorme cubo metallico con una porta a
oblò.
Sul giardino era scesa una fitta nebbia e uno strano ultrasuono si udì. Incuriositi ci avvicinammo con un passo poco deciso, quasi felpato e arrivammo a toccare la maniglia per aprire il portellone gigante. Dopo aver aperto quella enorme struttura metallica, uscì un enorme nuvola di fumo bianco.
Entrammo, era una macchina del tempo. Sul monitor digitammo la scritta: 1 maggio1994 e ad un certo punto ci trovammo, per caso, sul circuito del “GRAN PREMIO DI SAN MARINO”. Tornammo indietro nel momento esatto in cui si accese il verde sul semaforo e a tutta velocità superarono la prima, la seconda, la terza curva e poi ci fu un tragico incidente… La McLaren di Ayrton Senna si frantumò in mille pezzi. Di colpo eravamo in salotto come prima a giocare con i modellini. Forse fummo veramente fortunati a vedere in persona il campione di F1 degli anni 90’.
Sul giardino era scesa una fitta nebbia e uno strano ultrasuono si udì. Incuriositi ci avvicinammo con un passo poco deciso, quasi felpato e arrivammo a toccare la maniglia per aprire il portellone gigante. Dopo aver aperto quella enorme struttura metallica, uscì un enorme nuvola di fumo bianco.
Entrammo, era una macchina del tempo. Sul monitor digitammo la scritta: 1 maggio1994 e ad un certo punto ci trovammo, per caso, sul circuito del “GRAN PREMIO DI SAN MARINO”. Tornammo indietro nel momento esatto in cui si accese il verde sul semaforo e a tutta velocità superarono la prima, la seconda, la terza curva e poi ci fu un tragico incidente… La McLaren di Ayrton Senna si frantumò in mille pezzi. Di colpo eravamo in salotto come prima a giocare con i modellini. Forse fummo veramente fortunati a vedere in persona il campione di F1 degli anni 90’.
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