domenica 4 maggio 2014

Viaggio nell’Antica Roma

Quel giorno il mio amico Norby, un alieno-robot  venuto dallo spazio,  mi venne  a trovare e mi disse di portare con sé una macchina del tempo. “UNA MACCHINA DEL TEMPO! NON CI POSSO CREDERE,NORBY!!!”
Il piccolo alieno rise e mi costrinse ad entrare in una specie di navicella spaziale, simile ad una vasca da bagno azzurra e rossa ,con due finestre laterali… Appena entrato, tutte le cose intorno a noi si sollevarono e le pareti della  stanza cambiarono colore, rimpicciolendosi e ingrandendosi proprio come una chewingum  ben masticata; in pochi secondi ci ritrovammo di fronte al Colosseo di Roma… Guardandolo bene da vicino sembrava tutto intero. “ CI TROVIAMO NELL’ANTICA ROMA” mi spiegò l’alieno. Che sorpresa! Chi si sarebbe mai immaginato che la macchina del tempo funzionasse?
Norby avanzò per primo uscendo dalla navicella… A me, per la verità, non andava molto di uscire da lì e parlare con la gente romana di quel tempo… Certo, questa cosa mi avrebbe aiutato con la ricerca di storia sui popoli antichi, quindi ci ripensai un po’ su… “E va bene, uscirò Norby!”. Poi, l’idea di essere in quel posto non mi dispiaceva affatto. Io e l’alieno vagammo un po’ per la città e visitammo vari posti. La gente non si  voltò neanche a guardarci in faccia, probabilmente aveva paura di noi, anzi, di Norby, perché io ero un uomo come loro, eppure un bambino di circa 6 anni mi fermò tirandomi la giubba: “Tu non sei di qui, vero?” Io mi abbassai all’altezza del bambino e risposi contento: “EVVIVAAA!!!! FINALMENTE QUALQUNO MI HA PARLATO… IO MI CHIAMO  JOSH  E VENGO DA UNA TERRA MOLTOOO LONTANA, LA TUA MAMMA DOVE É?” “IO MI CHIAMO SIMO, MI SONO PERSO!”. Norby giurò che l’avremmo aiutato, prese un  oggetto magico  dalla sua tasca  e lo agitò in aria per farlo funzionare … Subito sullo schermo  apparve un pallino rosso che indicava il posto in cui ci trovavamo io, Norby e il bimbo. Norby, indicando una zona con il dito disse a Simo: “La tua mamma è lì, vai da lei”. Subito egli ci ringraziò e corse via”. Quando  ritornammo nel nostro tempo, notai scritto sul libro di storia che nella piazza Romana, nell’anno  1200, un ragazzo  aiutò un bimbo di nome Simo e che il nome del salvatore non si era stato ancora scoperto. Io, felice, capii e in silenzio chiusi il libro, salutando Norby che se ne tornò nel suo mondo.

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