domenica 27 aprile 2014

La vita da criminale pazzo


Tanto tempo fa, in un territorio lontano dalla terraferma, c’era un’isola enorme abitata solo da malfattori e delinquenti liberi. Fra questi criminali, viveva un uomo di vent’anni:

era alto, robusto e molto, ma molto, schifoso, poiché non si lavava da più di dieci anni e aveva sempre gli stessi abiti (puzzava tantissimo). I suoi capelli erano tutti spettinati e i suoi denti erano sporchissimi, tanto da far venire il volta stomaco. Era un delinquente nato; infatti, era denominato il “boss dei criminali”. Era stato beccato dalla polizia molte volte, ma grazie ai suoi complici professionisti riusciva a salvarsi sempre. Su quella isola tutti gli altri malfattori parlavano sempre di lui, raccontando ogni volta la stessa storia e dicevano: “Tanto tempo fa, il criminale Jack Mirro si divertiva a sparare con il suo fucile a doppia canna tutti i poliziotti che lo beccavano. Era la cosa che gli usciva meglio nel fare l’assassino”. Questa era la storia più sentita sull’isolotto e per questo tutti avevano paura di lui, perfino gli agenti che a un certo punto decisero di non seguire più le sue tracce e lasciarlo libero. Un giorno, mentre tutti gli altri malviventi pranzavano in mare, Jack era in casa sulla sua poltrona che pensava a cosa avrebbe fatto in quella giornata; dopo un po’ disse: “Ora vado a vedere un po’, ciò che è cambiato sulla terraferma”. Prese il suo fucile avanzato, si mise al comando della sua imbarcazione e cominciò a navigare verso la terra.
Una volta arrivato davanti il luogo prestabilito, il signor Mirro prese dalla sua giacca la sua cartina elettronica, sempre aggiornata su quel paese, per vedere dove fosse il porto per lasciare la barca. Il porto si trovava verso la fine del paese, allora Jack subito navigò verso nord e come c’era scritto sulla cartina si trovò davanti il porto, attraccò la barca al molo e iniziò la sua passeggiatina sulla terra. La prima cosa che vide fu una pattuglia di poliziotti super armati; subito Jack cacciò il suo fucile 97531, ma uno dei poliziotti lo vide così egli si mise subito a correre in cerca di un auto per scappare. Dopo aver corso per qualche metro, si ritrovò davanti una LAMBORGHINI CONTACH, salì e cominciò ad allontanarsi; nel giro di pochi minuti si ritrovò sulla superstrada inseguito da nove volanti della polizia. Cominciò a sparare con un  mitragliatore uscito dal tettuccio dell’auto dopo aver trovato un pulsante rosso e averlo schiacciato; dopo un’ora circa e tanti colpi di mitraglia, tutte le volanti e elicotteri della polizia erano scomparsi. Jack tornò indietro verso il porto per vedere tutti i poliziotti morti. Adocchiò un poliziotto strapazzato sull’asfalto senza gambe. Per la paura che si rialzasse subito tornò al porto, prese la sua barca e se ne ritornò sull’isola insieme agli altri criminali  felice di aver ucciso tutti quei poliziotti convinti di essere superiori

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