C’era
una volta uno splendido palazzo. Tutti i sudditi di quel palazzo volevano bene
al re e alla regina, perché erano sempre magnanimi e generosi con loro.
Ogni anno a palazzo si organizzava una festa e tutti gli abitanti del reame erano invitati, ma il mago furbetto voleva rovinare tutto con uno dei suoi terribili scherzi. Nessuno lo sopportava e tutti cercavano sempre di evitarlo, cosi decise di vendicarsi e di ostacolare i buoni propositi dei regnanti.
Ogni anno a palazzo si organizzava una festa e tutti gli abitanti del reame erano invitati, ma il mago furbetto voleva rovinare tutto con uno dei suoi terribili scherzi. Nessuno lo sopportava e tutti cercavano sempre di evitarlo, cosi decise di vendicarsi e di ostacolare i buoni propositi dei regnanti.
La
festa trascorse felicemente: tutti i sudditi si divertirono, ignari di ciò che
li aspettava l’indomani. Il giorno dopo, all’alba arrivò il mago che lanciò un
incantesimo sul reame: fece in modo che tutti i sudditi non parlassero più e
che ogni rumore del castello diventasse impercettibile. Così il palazzo cadde
in un profondo silenzio; in questo modo tutti gli abitanti del castello non
poterono organizzare più feste. Un giorno comparve una fata; appoggiò la
bacchetta su un suddito e lui riprese a parlare. Rifece la stessa cosa con
tutti gli altri e scacciò il mago. Così il regno ritornò rumoroso come prima.
Nel frattempo fuori splendeva il sole e tutti vissero felici e contenti.
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