sabato 26 aprile 2014

Il mio cane


Quella mattina ero uscito e mi ero diretto verso “la Mandra”. Era una giornata di sole e, vicino a un cassonetto, trovai un pitbull. Cautamente mi avvicinai e gli diedi da mangiare la barretta di cioccolato che avevo preso da casa; si avvicinò e la mangiò in un sol boccone.
Il giorno dopo ritornai ed era accucciato sull’erba umida del boschetto. Tornai giorno dopo giorno, sempre lì, ma lo trovavo sempre più debole, così decisi di portarmelo a casa. Lo lasciai nel cortile per tutta la notte. La mattina dopo non lo trovai subito:
girovagai per il giardino e lo avvistai mentre cercava di cacciare un gatto, ma la sua età non gli permetteva di essere veloce e abile. Guardandolo rincorrere quell’animale notavo il tempo che passava velocemente. Passarono altri quattro anni, finché la vecchiaia gli fece un brutto scherzo: lo trovai morto e decisi di seppellirlo nello stesso identico punto in cui lo avevo trovato.

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